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La Politica deve cambiare se vuole rinascere

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di Ninnj Di Stefano Busà

 

Mi rivolgo a voi e soprattutto a chi ha l’avvedutezza di capire come stanno veramente le cose. Prima alcune voci hanno messo in giro una ripresa ipotetica nel 2013, salvo poi essere stata smentita e rinviata al 2015, dopo di che rimane il traguardo del “mai”. Siamo alle soglie di una catastrofe epocale, come si può sperare in una rinascita? in uno sviluppo generazionale imminenti? o almeno a breve scadenza? soprattutto, dopo aver fatto tante mosse, tante scelte sbagliate, dopo aver navigato controcorrente alla dignità, alla morale, al decoro, all’intelligenza. Viene da chiedersi allora dove stia questa prossima ripresa. Solo nei sogni ormai... Le riprese o rinascite avvengono nel tempo (tanto e realizzando risorse con criterio e intelligenza, sfruttando le risorse che ci vengono poste e facendo scelte di fondo giuste, ineccepibili. Le riprese possono realizzarsi e spesso sono il risultato di anni di malumore, di malessere e di crisi. I consumi di questi ultimi mesi sono ai minimi storici, l’Imu di Monti c sta sotterando; ha visto ingoiarsi le tredicesime e molti risparmi di poveri cristi costretti a vendersi i gioielli di famiglia per far fronte a mutui e tasse. Il governo di questo esecutivo verrà ricordato come quello della iniquità e delle superaccelerazioni dentro le tasche degli italiani. Consumi a picco, si comprano solo i prodotti di prima necessità atti alla  sopravvivenza, il disavanzo è un continuo impoverimento delle classi meno abbienti che non possono più sopperire neppure alle necessità primarie. Allora di che ripresa si parla?...la devastazione è totale, il capitalismo avallato da protettorato da terzo mondo ha coperto le magagne e le frottole di questo sgangherato eroe di seconda categoria: tecnocrate impenitente, burocrate  e realizzatore di impoverimenti macroscopici, che ci ha privati dell’ultimo residuo di speranza. Nei cuori alberga il seccume, non c’è luce intorno a noi, in una società siffatta, stritolata da egoismi e finanzialcapitalismi sfrenati e senza regole. Ci sentiamo quasi sospesi ad un filo, tra incognite paurose che iniettano malumore e malessere. L’uomo-Monti era adatto a bilanci ragionieristici in cui fosse facile provvedere con aggiustamenti spiccioli. La crisi che lo ha coinvolto nel frattempo è una crisi mostruosa, planetaria, una crisi da “fine del mondo” come da profezia Maya che ipotizza la fine il 21 dicembre del corrente anno di grazia.

Che dire nel frattempo della democrazia? che dire della stragrande maggioranza degli italiani che stanno alla canna del gas? L.Gallino la dà come la peggiore della storia postmoderna, (pari solo alla calata degli Unni invasori che demolivano e radevano al suolo interi territori). Entrando nel cuore del problema per una disamina obiettiva e sincera, dobbiamo ammettere che siamo già fuori rotta, in piena collisione e nessun elemento parossistico e virtuale ci può essere più nocivo di quello che già viviamo, in assetto di scompenso e non solo morale, quanto economico e sociale.

La pace è in pericolo, l’Italia perde pezzi e s’identifica come corpo estraneo alla politica globale. L’economia è destabilizzata da uomini mediocri, che sanno fare solo  conti nel loro privatissimo bilancio e accaparrarsi posti di potere e compensi a cifre iperboliche portando il paese allo sfascio. E questa faglia si allarga ogni giorno di più, ha avuto il suo esordio con figure mediocri, che hanno saputo fare solo i loro interessi di parte e si conclude con ignominia e col degrado morale che è sotto gli occhi di tutti. La situazione è sfuggita di mano, non è più controllabile da nessun “Eroe da fumetti”, siamo alla stretta finale: non possiamo più accelerare verso la catastrofe, dobbiamo rinnovare i ns.sistemi di vita sul pianeta, essere collaborativi, non utilizzare l’egoismo come arma impropria di sopraffazione verso il mondo, perché esso non ruota attorno a ciscun cialtrone che prende in mano il potere e lo usa a suo scopo e a suo individuale servizio. Occorrono e, da subito, una nuova consapevole disciplina delle risorse planetarie, una nuova forma mentale che sviluppi nuove energie e il potere di salvaguardare l’integrità morale tra le genti. Uniti ci salveremo, disgregati e predatori non avremo le energie sufficienti per cambiare il mondo, e niente è oggi più prioritario che salvare la razza umana da tutto il male che lui stesso ha allestito per esser(si) proposto “nocivo” a se stesso e alla compagine dell’intelligenza che, non mostra punte di elevatezza tali da farci considerare prossimi ad una ripresa.

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